destionegiorno
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Nato a Palermo, 55 anni fa, segue gli studi tecnici, non per effettiva scelta, diplomandosi in elettrotecnica nel 1985. Nel medesimo anno, però, tormentato dalla ricerca del senso della vita, decide di seguire la strada del poverello di Assisi, e quindi intraprende la lunga strada degli studi ... (continua)
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Un bacio vale la maledizione di un addio
se all'alba rivedrò il suo volto
e vorrò rivivere mille albe per il sapore delle sue labbra
e in ogni maledizione sognerò di rivederlo
rimanendo ancora appeso alle sue... leggi...
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Il nostro amore, l’amore di chi vive dentro mura d’assenza
quello che svuota i crimini della loro stessa essenza
quell’amore che grida nel silenzio delle carceri
quello che fa silenzio tra le braccia d’una madre
questo amore, il nostro amore, è... leggi...
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Merlino
Le sue 58 poesie in Amore
| Non amai l’amore da lontano,
mi feci pazienza e lo tenni in mano
senza paura d’esser punto,
e mi strappò la gioia a momenti,
e per la vita mi bagnò di mirra.
Pur se vivo mi tenne al tuo silenzio
nell’attesa che perisse il mio
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| Nelle frasi ripetute
tra gli spasmi della mente,
per il tacito stupore
d’un amore ammutolito,
e l’assenza di quegli urli
nella cripta preparata,
per la vittima nascosta
da quel piccolo rancore
ch’ora vive in quel teatro
ch’è distrutto
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| Vorrei poter essere benedizione al ricordo
perché tu possa schernire il dolore amandomi,
e liberare la gioia, possedendomi,
per una rosa che ha lasciato solo le spine.
Vorrei poter dipingere il cielo d’eterno
e nell’indaco del tuo cuore
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| Mettimi nelle cose da conservare
tra i fiori di carta e le foto sbiadite.
Rimarrò in quel cassetto
con gli occhi sbarrati e le mani appese
a un destino scritto dal fuoco,
-sento ancora il sapore di mele succose-
Il profumo d’arance, e
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| Andiamo dove il vento sa di fragole,
facciamoci portare per le spiagge d’inverno,
nel sole che scalda tenue quelle pietre
dai ricordi di parole che nutrivano.
-Ah quei bei giorni tra l'oro del grano-
quando la pioggia sapeva di riti pasquali,
le
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| Portami dove tu vuoi
lì dove sei tu
meraviglia d’ogni mio stupore,
tracciami la via per l’infinito,
dove troveremo le nostre mani
appoggiate alle porte del paradiso.
Faremo nuovo ogni giorno
sulle strade di mondi antichi,
dove le chiese
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| Le primavere si susseguono buie e silenti
sugli inverni che racconto da esiliato.
Il glicine e il lillà sono i soli testimoni
per le mie guance che rosse ti scherniscono.
La paura che le tue spalle siano l’ultimo ricordo
congela le vesti
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| Ho amato come l’ultimo giorno la vita,
disperato ho aspettato la questua
e desiderato che occhi mi guardassero dolci
nell'ambire quel bene che ho donato felice.
Nella noia ti ho aspettato ribelle alle lusinghe
di uomini che stupivano le
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| In un attimo di eternità, vidi il tuo amore
che mi sollevava dalle disgrazie.
In un attimo di eternità, ti amai
senza conoscere i tuoi meriti,
come il bacio di una madre
che nell’aurora dipinge il sole più bello.
La tua grazia
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| Fammi l’amore
fammelo con le dita dentro il petto.
Quando tremi per la colpa,
quando fremo per tua bocca,
e rimediami quell’innocenza
che hai buttato pel granaglie.
L’indecenza non ti dona
con quegli occhi che hanno pena
per la bile procurata al
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| E poi, oggi, capirei ogni tua fantasia,
e la farei realtà per il tuo agio.
Saprei forse amarti senza condanna
e mi staccherei dalle cose del mondo,
per viverti ancora più forte dentro nel fuori.
Ho contato troppe stelle allungando le
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| Tutto il mondo, il mio mondo
quel che ho sognato, che ho aspettato,
imbrattato di colori folli, di quelli immaginati,
d’ogni cielo dopo la pioggia,
degli inverni che si fanno estate,
delle nevi trasformate in acqua,
del dolore che si piega al
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| Il velo della notte che ha soffocato il bene
si è squarciato, sotto il peso di mille rose candide
adagiate sulle ferite che spezzarono il miele.
All’incedere di soffici violini stupiti,
tra le mani di paure che ora non hanno ragione
le viole
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| Ho sperato che l’amore vincesse la rabbia,
temuto che il dolore spegnesse la fiamma,
mentre il male dominava la scena.
Ebbi paura e dipinsi l’aurora
d’un nero che è nero,
ma non misi a processo quel bene
e lo tenni al calore del cuore
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| Non smettere di brillare stella di pane
saziami dello splendore d’una lanterna
che fa luce sull’odio delle tenebre
le mie, le tue, le nostre.
Furono le nostre spine
dove ci adagiammo martiri.
Vestali d’un amore nutrito
da cuori trafitti su are
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